“Prece” ti noma il pastorel
natio
di questi monti, cari al core
mio;
“Prece” ti noma che chinato al
rio
sete disseta e al cor da un
dolce oblio.
Lungi da qui tu lotti e tu
cammini
o acqua che canticchi il tuo
tinnio,
frangi le rocce, che non
curi, e … via
a dissetar color che tu
ravvivi.
Il tuo dolce zampillo in sé
racchiude
Il più dolce tesor della mia
vita,
lo so, ché sento il cor che me
lo dice,
in te canta l’amor, canta in
te Dio.
Valle Agricola, anno 1966